Lunedi, 09.10.2023

In cucina per una buona causa

Cucinare per una causa giusta è l’idea all’insegna della quale anche quest’anno si terranno le Kitchen Battle a Berna (19-21 ottobre), Lucerna (10-12 novembre) e Zurigo (16-18 novembre). Anna Hofmann, responsabile di Cuisine sans frontières spiega le intenzioni pacifiche di queste sfide a colpi di fornelli.

A chi si deve l’invenzione delle Kitchen Battle?

È stata un’idea di Tom Gfeller e Ivo Müller, due ex membri del consiglio direttivo dell’associazione no-profit Cuisine sans frontières. Durante la loro missione in Colombia nel 2007/08 avevano cercato dei modi per raccogliere fondi da destinare ai progetti di Cuisine sans frontières. In quanto cuochi e gestori di esercizi di ristorazione per loro era naturale creare un evento di beneficenza che ponesse al centro la cucina.

 

Come funziona una Kitchen Battle?

Ogni giorno due brigate di ristoranti cucinano un menu a quattro portate di fronte a un pubblico, partendo da un cesto della spesa il cui contenuto viene svelato il giorno stesso della sfida. 150 ospiti a sera provano i piatti di entrambe le squadre e dopo ogni portata votano per la squadra la cui creazione è stata più di loro gradimento. Insieme a una giuria di cinque persone a fine serata gli ospiti scelgono la squadra vincitrice. L’importante ovviamente è più partecipare che vincere dato che si cucina per una buona causa, ovvero finanziare i progetti di Cuisine sans frontières.

 

Qual è l’obiettivo di questa iniziativa?

Da un lato la Kitchen Battle è un evento di beneficenza molto importante per poter finanziare i nostri progetti gastronomici in tutto il mondo. Dall’altro lato è anche una grande opportunità per noi di avere uno scambio diretto con la nostra community. I nostri soci, donatori e ristoratori sono presenti in veste di ospiti, brigate di cucina o aiutanti volontari e apprendono in prima persona i progetti che realizza Cuisine sans frontières, con i fondi raccolti durante le Kitchen Battle. Inoltre, gli ospiti sperimentano quello che facciamo anche noi nei nostri progetti: portiamo le persone al confronto su un tavolo e promuoviamo la comunità.

 

Quali squadre di cucina si sfideranno quest’anno?

I partecipanti alla gara di quest’anno sono il team di arti culinarie del Cercle des chefs de cuisine de Berne, quello del Cercle des chefs de cuisine de Lucerne, il Weincafé Klösterli di Berna, un team di gastronomia del laboratorio di inclusione Blindspot di Berna e i ristoranti Drei Stuben e Spitz di Zurigo. Nomads di Zurigo e Colorz di Berna parteciperanno alla serata vegana di Zurigo.

 

Chi fa parte della giuria?

Per ogni serata la giuria di cinque membri sarà formata dai comitati organizzatori locali e volontari. È composta da personalità interessanti della gastronomia, della politica, dello sport e della cultura che amano partecipare a serate di questo tipo. Non si tratta in questo caso di una giuria specializzata come in una gara di cucina, ma di dare un giudizio complessivo e soggettivo sulla serata. 

 

Cosa motiva i team e i membri della giuria?

Le brigate di cucina apprezzano l’opportunità di cucinare di fronte a un pubblico e quindi in un ambiente diverso da quello a cui sono solitamente abituate. Per loro poi è importante utilizzare le proprie abilità a favore di una buona causa, cosa che, lo ricordiamo, avviene su base volontaria.

 

Per quante persone si cucina per ogni evento?

Durante una Kitchen Battle si servono ogni sera 150 ospiti e i team cucinano sempre qualche piatto in più in modo che anche i numerosi volontari in servizio come personale di sala o cameraman possano assaggiare gli ottimi piatti. 

 

Gli ospiti pagano 150 franchi svizzeri per un pasto di 8 portate, compreso l’aperitivo e l’acqua minerale. Quanto denaro siete riusciti a raccogliere in questo modo?

Dalla prima Kitchen Battle di Zurigo nel 2009, abbiamo organizzato oltre 100 battaglie dello stesso tipo a Berna, Lucerna, Zurigo e anche a Basilea. Negli ultimi anni abbiamo raccolto ogni volta circa 150.000 franchi. Questo è stato possibile solo grazie ai numerosi sponsor che ci sostengono generosamente con cibo, bevande e infrastrutture e all’impegno di tanti volontari. Vorremmo cogliere l’occasione per ringraziarli tutti di cuore.

 

Cosa fate con il denaro?

I soldi servono a finanziare i progetti di Cuisine sans frontières che hanno sempre uno sfondo gastronomico, come ad esempio una caffetteria per le donne in un campo profughi in Libano, un chiosco di snack in Colombia per evitare che i giovani commettano reati legati alla droga, o una formazione gastronomica per gli indigeni in Ecuador. L’aspetto comune a tutti i progetti Cuisine sans frontières è invitare le persone a tavola con lo scopo di risolvere i conflitti e promuovere la comunità.

 

ANNA HOFMANN
Età:
42 anni
Piatto preferito: parmigiana di melanzane
Cucina preferita: italiana, orientale
Non mi piace per niente: troppo aglio nei piatti
Hobby: consigliare ristoranti agli amici, scoprire vini naturali, cucinare per amici e famigliari, leggere romanzi, fare movimento 

 

cuisinesansfrontieres.ch

kitchenbattle.ch

 

Testo: Susanne Stettler
Foto: Christoph Kaminski